I nevi o nei sono lesioni cutanee pigmentate molto comuni e normalmente benigne. Si distinguono in d “nevi piatti” e “nevi rilevati” e, contrariamente alle convinzioni comuni, nella maggioranza dei casi sono i primi e non i secondi a dover essere tenuti sotto controllo, soprattutto se di colore particolarmente scuro. Generalmente i nevi appaiono di forma regolare con bordi e colore omogeneo.

Il melanoma è invece una lesione maligna che si presenta molto spesso in rapida crescita, di aspetto irregolare e di colore variegato. Può colpire qualsiasi parte del corpo ma si riscontra con maggiore frequenza nell’uomo sul tronco e sulle gambe nella donna.

L’importante compito del dermatologo è distinguere i nevi benigni dai melanomi perché in molti casi gli uni possono somigliare agli altri ed è possibile confondere un melanoma allo stadio iniziale con un nevo benigno o viceversa temere di essere di fronte ad una lesione tumorale quando invece si tratta di un semplice nevo, seppur con forma e bordi irregolari e colore disomogeneo.

Il melanoma colpisce in genere persone di età compresa i 40 ed i 60 anni. Ogni anno in Italia si scoprono 12 nuovi casi di melanoma su 100.000 persone. Nel 50% dei casi i melanomi si manifestano su nevi preesistenti, soprattutto su quelli atipici e congeniti di grandi dimensioni. Nel 50% dei casi i melanomi possono insorgere su pelle sana priva di lesioni preesistenti: in questi ci si deve allarmare di fronte alla comparsa di una lesione nuova di colore marrone scuro o nero, che si ingrandisce progressivamente e rapidamente.

I fattori di rischio nell’insorgenza del melanoma:

  • Fenotipo (tipo di pelle): i melanomi si presentano con maggiore frequenza nei soggetti con carnagione chiara o rutilinea, con capelli biondi o rossi e occhi chiari. Persone che si scottano facilmente al sole e non si abbronzano mai o con molta difficoltà. Sovente pazienti con melanoma raccontano di essersi ripetutamente ustionati al sole durante l’infanzia e l’adolescenza.
    Nella comunità scientifica non c’è pieno accordo sul ruolo del sole nel provocare l’ insorgenza di un melanoma; è tuttavia innegabile che il melanoma nasce frequentemente in zone foto- esposte e nelle persone di carnagione chiara; Per tali soggetti è obbligatoria e fondamentale la protezione con schermi fisici e chimici (schermi solari),  soprattutto all’ inizio della stagione estiva, per scongiurare il rischio di scottature. Attualmente si ritiene che il melanoma sia correlato ad una esposizione solare intensa ma intermittente in aree cutanee fotoesposte o abitualmente non foto esposte;
  • Familiarità: la presenza di altri casi in famiglia deve essere considerata un campanello d’allarme
  • Presenza di nevi congeniti con dimensioni superiori a 20cm
  • Presenza di un elevato numero di nevi (superiore a 30)
  • Presenza di nevi irregolari o atipici (più di tre)

La prevenzione e la diagnosi precoce giocano un ruolo fondamentale. Il melanoma è un tumore che, se precocemente diagnosticato, può guarire in modo definitivo intervenendo chirurgicamente ma, se trascurato, può progredire rapidamente e diventare mortale.

La prevenzione si basa essenzialmente su:

  • conoscenza della propria pelle ed in particolare delle sue reazioni all’ esposizione solare;
  • conoscenza della storia di eventuali tumori maligni della pelle nella propria famiglia;
  • attenzione alle lesioni cutanee nuove, in crescita, che non tendono a scomparire;
  • attenzione ad eventuali cambiamenti di lesioni preesistenti specie se crescono rapidamente;
  • verifica della presenza di molti nevi acquisiti o nevi congeniti con dimensioni superiori a 10mm;
  • controlli periodici con cadenza regolare ogni 6-12 mesi nelle persone che hanno già avuto un melanoma poichè il rischio di recidiva può essere elevato.
  • evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 16). L’ educazione ad una corretta esposizione solare deve cominciare già dalla prima infanzia;
  • proteggezione dal sole, con prodotti con fattore di protezione adeguato sin da bambini; La fotoprotezione fisica (abiti) e chimica (filtri) deve essere particolarmente accurata per chi ha già sviluppato in precedenza un melanoma.
  • autoispezione periodica della propria pelle ad intervalli di tempo costanti (in genere ogni 2-3 mesi), per segnalare prontamente nei sospetti al dermatologo, controllando opportunamente anche le zone più difficili da raggiungere, come il dorso e le piante dei piedi. Se praticata correttamente l’ autoispezione può consentire di individuare i cosiddetti “segnali di allarme”.

Quali sono i segnali di allarme?

Asimmetria della lesione, quando una macchia presenta forma irregolare;

Bordi irregolari, “a carta geografica”;

Colore non omogeneo, a varie tonalità, dal nerastro, al marrone, al roseo;

Dimensioni superiori ai 5 mm di diametro;

Evoluzione, comparsa di macchie scure in rapida crescita o variazioni di una lesione preesistente con cambiamenti nella forma, nei bordi, nel colore e nelle dimensioni.

Per maggiori informazioni sulle apparecchiature utilizzate per lo studio dei melanomi cliccare qui.

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